Nel corso del 2023 il datore di lavoro gode della facoltà di erogare benefici accessori ai dipendenti con figli a carico.
Questi benefit speciali sono comunemente noti come “fringe benefit“: vantaggi che possono essere concessi senza l’assoggettamento a tassazione, purché rientrino nell’importo massimo di 3.000 euro.
Si tenga presente che i beni o le agevolazioni forniti non concorrono alla determinazione del reddito imponibile del lavoratore.
Ciononostante, è fondamentale osservare che qualora si superi il limite stabilito dal Testo unico delle imposte sui redditi (TIUR), l’intero ammontare dei fringe benefit sarà soggetto a tassazione, non solo l’eccedenza.
Tra gli elementi rientranti nella categoria dei fringe benefit figurano anche gli importi erogati o rimborsati dai datori di lavoro ai propri dipendenti per coprire spese relative alle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
È importante sottolineare che tali benefici sono applicabili esclusivamente per l’anno 2023.
Inoltre, il datore di lavoro è tenuto a includere nel calcolo anche i vantaggi forniti al dipendente prima dell’entrata in vigore della normativa, ma sempre nell’arco temporale del 2023. In tal senso, è necessario richiedere al dipendente una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti previsti.
Infine, si richiede al datore di verificare costantemente la condizione fiscale dei figli dei propri dipendenti, che devono rimanere a carico per l’intero anno fiscale. Eventuali variazioni in questo ambito comporteranno l’obbligo per il lavoratore di restituire i benefici precedentemente concessi.
Queste regole potrebbero risultare complesse e di difficile interpretazione. Al fine di comprenderle appieno e applicarle correttamente nella tua realtà aziendale, rivolgiti a un consulente esperto in materia, che sarà in grado di fornire una consulenza precisa e mirata alle tue esigenze specifiche.
