La Naspi è un’indennità mensile che, per legge, spetta anche ai padri nel periodo di divieto di licenziamento.
Ma come funziona?
Quando un lavoratore diventa padre entra in un periodo in cui sussiste il cosiddetto divieto di licenziamento, periodo che termina al compimento di un anno di età del bambino.
In questo lasso di tempo se il neo padre, che ha usufruito del Congedo di Paternità, si dimette volontariamente, è tenuto comunque a percepire la Naspi, laddove sussistano anche tutti gli altri requisiti.
Naspi e paternità, le novità e il rischio di licenziamento
Inoltre, grazie alle nuove disposizioni, è stata introdotta una novità che consiste nella possibilità di ripresentare domanda anche nel caso in cui sia stata precedentemente respinta.
Esistono dei casi, però, in presenza dei quali il divieto di licenziamento viene meno, anche nel periodo tutelato e sono:
- Colpa grave che costituisce giusta causa per la risoluzione del rapporto di lavoro.
- Cessazione dell’attività dell’azienda.
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